Miking all’anagrafe Michelangelo Aniello, uno dei giocatori più forti del panorama biliardistico nazionale ed internazionale …
… ha risposto presente! 🙂 Anche lui ha deciso di sottoporsi alle domande che solitamente rivolgo ai grandi nomi del panno verde al fine di conoscerli un tantino meglio. Quindi … 😉
Michelangelo Aniello nome di battaglia Miking!
Quindi partiamo con il consueto breve filmato nel quale il campione di Mola di Bari si presenta …
Ed ora, iniziamo a conoscere qualcosa di più di questo giocatore che credo non abbia bisogno di ulteriori presentazioni. Un giovane campione ( classe ’76 ) che ha fatto del biliardo una delle sue ragioni di vita. Come lui stesso dice, in risposta alla domanda su quale sia la sua occupazione,
“Nei pochi giorni liberi da competizioni ed allenamenti, faccio il Marito e il Padre.“
Michelangelo Aniello ed i suoi primi passi!
Mai titolo ( di paragrafo ) fu più azzeccato. Miking infatti confessa:
“Ho iniziato a giocare all’età di 6 anni …”
Ed indovinate a chi deve dire grazie?
… e devo dire grazie a mio padre che mi ha fatto conoscere questo splendido sport! Per la verità lui era un grande appassionato oltre che bravo giocatore di carambola francese, disciplina biliardistica poco praticata qui da noi in Italia ma che mi è stata molto utile per affinare il gioco di sponda importantissimo quando giochi a 5 birilli contro giocatori che non ti fanno vedere bilia. 🙂
Quindi il passaggio ai birilli.
Come detto la carambola era ( ed è ) disciplina poco praticata qui da noi e ben presto ho dovuto convertirmi ai birilli nella speranza di poterne fare una sorta di professione. A quel punto ho cominciato a cercare di affinarmi: dal 1997 in poi, tesserato come Seconda Categoria ho avuto la possibilità di cominciare a gareggiare in provincia e regione, confrontandomi con giocatori di livello superiore al mio; è lì che ho appreso più cose rispetto alla base ed alle impostazione che mio padre mi aveva trasmesso.
Michelangelo Aniello ed il rapporto con i suoi successi.
Ammette:
Fin qui posso dire di aver vinto tano sia a livello nazionale che internazionale. Tutto parte dal successo del Mondiale di Siviglia del 2006; e propri per questo è il titolo a cui mi sento maggiormente legato. Mi ricordo che all’epoca mia moglie era in attesa delle nostra primogenita Arianna. Ho vinto dopo una splendida cavalcata contro quelli che divennero successivamente gli avversari di sempre: prima Maggio, poi in finale contro Quarta. Il giorno della finale, il 9 luglio 2006, alle 18:00 coronai il sogno di molti giocatori di biliardo diventando Campione del Mondo; e la sera stessa guardai la finale dei Mondiali di Calcio con il trofeo tra le mie braccia. Portò bene 🙂 … l’Italia vinse il suo 4 titolo mondiale.
E poi …
… e poi tanti altri splendidi successi; sempre nel 2006 il mio primo Titolo Italiano Pro confermato poi anche l’anno successivo ( 2007 ). A livello internazionale ho vinto anche 2 titoli europei consecutivi a Brandeburgo, nel 2013 e nel 2015. E poi anche titoli di squadra sia a livello Europeo che recentemente ( nel 2019 ) a livello Mondiale. Tutti titoli importanti frutto di un enorme sacrifico.
Michelangelo Aniello ed il rapporto con la sconfitta.
Miking è certamente uno dei giocatori più titolati del nostro panorama biliardistico; per avere un palmares veramente competo, manca all’appello solo il Grand Prix di Goriziana di Saint Vincent. Ciò nonostante è incappato in cocenti delusioni sportive. Lui stesso ammette:
“L’insuccesso che mi ha lasciato più amarezza è stato sicuramente la sconfitta in finale al Campionato del Mondo nel 2017 a Necochea contro Alejandro Martinotti.”
Personalmente ricordo bene l’intera manifestazione e nello specifico anche la finale. Ricordo lo streaming della partita con la connessione che spesso cadeva anche a causa dell’elevato traffico. Ricordo la bolgia attorno al biliardo: un tifo al quale i nostri giocatori non erano certamente abituati. Ricordo la possibilità che Michelangelo ebbe di far suo il titolo chiudendo l’incontro anzitempo. Ricordo l’errore non da lui, probabilmente frutto della tensione del momento. Ricordo la partita persa all’ultimo e decisivo set.
Michelangelo Aniello e le difficoltà degli ultimi anni.
Da un giocatore del suo calibro gli appassionati si aspettano sempre tanto e, viste le ultime stagioni sportive decisamente sotto tono, mi sono permesso di domandargli in tutta sincerità quali fossero state le difficoltà incontrate. E lui …
Ho cominciato ad avere le prime difficoltà quando c’è stato il cambio delle bilie. Per me è stato un manicomio! La loro struttura interna era completamente diversa dalle precedenti ed ho dovuto modificare di molto le mie abitudini di gioco; per cercare di mettere a posto le bilie, ho dovuto alleggerire la mia stecca rispetto al peso con cui ero abituato a giocare e questo ha portato problemi in quella che era la mia sbracciata naturale.
Ma non solo …
Anche la fase eliminatoria è stata complicata da affrontare. Ero abituato a giocare la partita ad eliminazione diretta, senza dover far calcoli e senza essere oggetto di calcoli. Se vinco vado avanti altrimenti vado a casa :-). Il girone è differente … non basta solo vincere: dipendi anche da ciò che fanno glia altri. Già era complicato quando in un girone da 4 ne passavano 2; l’anno successivo, poi, dovevi arrivare per forza di cose primo per poter giocare le semifinali. Molto meglio adesso che siamo ritornati alla tradizionale griglia ad eliminazione diretta a 32. Ed infatti fino a questo momento la stagione era andata abbastanza bene.
Dove vedere all’opera Michelangelo Aniello.
Ti piacerebbe poter incontrare dal vivo Miking e scambiare due parole con lui? Hai svariate possibilità: puoi attendere che la carovana del biliardo riprenda il suo peregrinare per l’Italia e faccia tappa dalle tue parti; oppure puoi andarlo a trovare direttamente a casa sua … quella biliardistica, intendo ! 🙂
Ad esempio, come dice lui stesso …
“Attualmente sono tesserato per il CSB Empire of the Game a Cerda in provincia di Palermo.”
Oppure, visto che lui vive in provincia di Bari, lo potete trovare anche al Centro Amatori Biliardo di Modugno ( BA ) dove molto spesso va ad allenarsi.
Ed anche Miking ci saluta!
Michelangelo si congeda rispondendo all’ultima domanda che solitamente sottopongo agli intervistati; chiedo loro quali siano le aspettative per il futuro. Lui risponde:
“Mi auguro di riuscire a gareggiare sempre ad alti livelli! Spero d avere la possibilità di trasmettere questa disciplina a tanti giovani insegnando loro che i risultati in uno sport arrivano solo se ti ci dedichi con devozione e nel rispetto delle regole; e questi sono insegnamenti che aiutano a crescere non solo nel mondo del biliardo.”
Siamo giunti alla fine di questa brevissima “intervista” con Michelangelo Aniello. Spero di avervi fatto cosa gradita, allietando qualche piccolo momento di queste interminabili giornate chiusi in casa a causa delle attuali restrizioni legate all’emergenza sanitaria che ci ha investito.
Anche in questa circostanza ti invito ad utilizzare lo spazio dei commenti che trovi qui sotto per interagire con me ( e con lui ). Se verranno fuori domande mi farò carico di sottoporgliele, spingendolo magari ad interagire ed a rispondere direttamente attraverso le pagine di questo Blog.
In ultimo, ti invito a condividere questo breve articolo con i tuo amici appassionati di biliardo attraverso i tuoi Profili Social! Non mi resta che salutarti. 🙂
La MIKING …
E siamo arrivati all’ultima curiosità da soddisfare! 🙂
Quasi certamente ti starai chiedendo quale sia l’attrezzo con cui gioca attualmente Michelangelo. Eccoti accontentato, lui gioca oramai da anni con una stecca da biliardo chiamata in suo onore Miking; il nome l’ho coniato io qualche anno fa dalla fusione di due parole: Miky e King. Al momento in cui ho pubblicato questo articolo, siamo arrivati alla terza edizione di questo attrezzo realizzato da una delle aziende storiche del settore.
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Spero di aver fatto cosa a te gradita. 😉
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