Uno dei fattori che spesso mette in crisi il giocatore è la scorrevolezza del panno da biliardo. Vediamo di capire …
… quali siano i fattori che ne determinano i cambiamenti … 😉
Quanto corre questo biliardo!!!
Prima ancora della forza del proprio avversario, uno degli elementi principali ai quali si addebitano le sconfitte è l’inadeguatezza del tavolo da gioco! Se non sei tra quelli che in maniera abituale amano colpevolizzare il Biliardo, certamente ti sarà capitato almeno una volta di imbatterti in un giocatore/avversario in collera per aver perso una partita importante perché ” su quel tavolo era proprio impossibile giocarci!”
E lasciando perdere i casi limite di biliardi “in pendenza”, spesso si sente dare la colpa alle sponde ed ai panni! Sulle sponde vedrò di concentrarmi con approfondimenti mirati in articoli futuri, ora invece voglio puntare la mia attenzione sul panno.
Ho deciso di scrivere questo breve articolo dopo essermi imbattuto in un filmato pubblicato all’interno di uno di quei Gruppi di appassionati di biliardo che popolano i Social; l’oggetto del video era proprio il panno ed una di quelle caratteristiche che spessissimo manda nel pallone i giocatori. Mi riferisco alla sua scorrevolezza ovvero a quel fattore che incide in maniera determinante sul rotolamento delle bilie o meglio su quanto queste rotolino più o meno a lungo!
Il contenuto di questo video ( e molti dei sottostanti commenti ) mi hanno fatto capire quanto l’argomento potesse suscitare dubbi e confusione. Ho dunque pensato di organizzarmi le idee e di affrontare questo argomento nella speranza di essere d’aiuto e fare un tantino di chiarezza.
Quindi andiamo per passi … 😉
Cos’è la Scorrevolezza del Panno di un Tavolo da Biliardo?
La scorrevolezza di un panno da biliardo o più tecnicamente il suo indice di scorrimento, è un parametro strettamente collegato all’attrito che lo stesso panno oppone al rotolamento delle bilie su di esso. Tanto minore è la resistenza che il panno oppone al rotolare delle bilie, tanto più queste correranno; in questo caso si parla quindi di “panno scorrevole” o in gergo ci si trova davanti ad un “tavolo che corre“.
Chi pratica il gioco del biliardo sa bene quanto questo non sia un fattore trascurabile: la copertura spesso dipende da un quarto di giro in più ( o in meno ) della bilia. E soprattutto in un periodo storico nel quale il livello di gioco si è livellato, nel contesto di una normale partita con Set ai 60 punti, diventa importantissimo conoscere ogni aspetto che influenza questo fattore; necessario risulterà anche la capacità di darne una misurazione ed imporre dei limiti che consentano un regolare svolgimento degli incontri.
Come si determina la Scorrevolezza del Panno da Biliardo?
Alla luce di quanto sopra detto, da qualche anno a questa parte la Federazione è intervenuta sull’argomento fornendo direttive utili all’identificazione di una corretta scorrevolezza del tavolo da gioco. L’organo che si è occupato di indagare su questo aspetto e tentare di normarlo è il Centro Studi e Tecnica della FIBiS.
La procedura per la verifica della corretta scorrevolezza di un tavolo da gioco prevede l’utilizzo di un apposito strumento studiato, omologato e commercializzato dalla Federazione stessa ( vedasi immagine sottostante ):
Trattasi sostanzialmente di un semplice piano inclinato la cui pendenza è stata calcolata per garantire un rotolamento della bilia senza strisciamento. Questo attrezzo va posto a contatto di una delle sponde corte del tavolo da gioco; la bilia rossa viene posta in punta allo strumento ed a contatto con la sponda e poi lasciata andare, senza spingerla …
Si tende a scegliere il pallino per una questione legata all’usura: trattandosi di una bilia poco sollecitata durante le fasi di gioco essa avrà certamente un rotolamento regolare per una corretta valutazione della reale scorrevolezza del panno.
Una volta lasciata andare, la bilia rotolerà lungo il piano inclinato percorrendo il lato lungo del biliardo; più sarà la distanza percorsa, più il panno sarà scorrevole. Per misurare l’indice di scorrevolezza del panno si fa riferimento ai diamanti presenti sul lato lungo del biliardo: la bilia parte ( a colla con la sponda ) da un valore zero; il primo diamante oltrepassato rappresenta un valore 10; il secondo rappresenta il 20 e così via fino all’ultimo diamante sulla sponda lunga il cui valore è assunto a 70; nel caso in cui la bilia arrivi ad appoggiarsi alla sponda opposta a quella di partenza, il valore dato all’indice di scorrevolezza sarebbe di 80.
La Scorrevolezza Regolamentare del Panno.
Il regolamento prevede che un tavolo sul quale si possa disputare regolarmente un incontro deve avere un indice di scorrevolezza compreso tra i 70 e gli 80. Ciò significa che la bilia deve arrestare la propria corsa nella zona del biliardo compresa tra l’ultimo diamante e la sponda opposta dalla quale essa è partita. Parliamo di un range di circa 35,5 cm di tolleranza, ovvero la distanza tra ciascuno dei diamanti; detta così potrebbe sembrare una enormità ma se consideriamo il diametro delle bilie attualmente utilizzate ( da 61,5 mm ), equivale a poco più di 1 giro e tre quarti ( più precisamente circa 1,84 giri ). Resta comunque una forbice non certamente trascurabile visti i presupposti sulle coperture di cui ho fatto cenno nel paragrafo precedente.
Fattori determinanti per la Scorrevolezza del Panno da Biliardo.
Adesso che abbiamo in quale maniera definito e misurato la scorrevolezza di un panno da biliardo, cerchiamo di comprendere da cosa essa può dipendere.
I fattori determinanti sono certamente:
- La tipologia di panno ( quindi materiali, marca, modelli ); spero di poter analizzare nel dettaglio questo aspetto in un futuro articolo.
- Un altro elemento fondamentale è dato dalla sua manutenzione ( ovvero pulizia ) e dalla sua usura; anche su quest’aspetto cercherò di dedicare un articolo.
- Ma il fattore forse più fortemente determinante è legato all’umidità.
Come l’umidità influenza la Scorrevolezza del panno da Biliardo?
Concentriamoci quindi sull’ultimo dei fattori della precedente lista, l’umidità. Partiamo con il darne un definizione grossolana che ci consente di comprendere di cosa si stia parlando. Immaginiamo di poter guardare con una lente di ingrandimento quello che è contenuto nell’aria, tra le varie particelle troveremo delle “goccioline” di acqua ( diciamo della condensa ). Bene, questa è quella che definiremo come “parte umida” dell’aria, ossia l’umidità. Tante più goccioline saranno presenti all’interno di una piccola porzione di aria tanto maggiore risulterà la sua umidità.
Focalizziamo ora la nostra attenzione su quella parte di aria che si trova direttamente a contatto con il panno; la parte umida dell’aria tenderà a poggiarsi su di esso formando uno strato che, estremizzando a scopo chiarificatorio, potremmo assimilare all’equivalente di una “pozzanghera”. L’effetto finale è quindi equiparabile al noto aquaplaning: la bilia che rotolando su di una superficie incontra questa zona umida tenderà a rallentare all’ingresso per poi perdere aderenza; il rotolamento diventerà strisciamento con una conseguente difficoltà nell’arrestarsi tanto maggiore quanto maggiore era l’iniziale velocità della bilia.
Se consideriamo l’umidità presente sul panno un fattore costante sull’intera superficie, la presenza di questa patina certamente risulterà un elemento frenante rispetto alla velocità di normale rotolamento ( se paragonato a condizioni di umidità assente o inferiore ). Detto in parole povere, la bilia corre meno.
In aggiunta, un’altra importante conseguenza sarà la perdita di controllo sulla traiettoria ( rispetto a quanto preventivato ) in caso di colpitura con effetto: l’incurvatura della traiettoria, infatti, risulterà anomala proprio come accade, ad esempio, per un veicolo che si trova ad dover affrontare una curva in condizioni di strada bagnata.
Quindi comprenderai certamente la ragione per la quale i biliardi vengono riscaldati: lo scopo è “facilitare l’evaporazione” della parte umida al fine di “mantenere asciutta” la superficie del tavolo da gioco. 😉
Attenzione però …
E qui torniamo per un attimo al video di cui ho parlato in origine e dal quale ho tratto spunto per questo approfondimento sul delicato argomento legato alla scorrevolezza del tavolo da gioco.
In buona sostanza l’autore del video polemizzava a riguardo delle norme “imposte dalla federazione”; la persona in questione lamentava il fatto che, nonostante la sostituzione del panni in sala da parte di professionisti omologati dalla FIBiS per poter disputare una gara ufficiale, il comportamento dei biliardi fosse estremamente dissimile tra loro. Munitosi a sue spese dell’attrezzo per la verifica dell’indice si scorrimento dei panni, l’autore del video mostrava come a parità ( o quasi ) di temperatura del panno, la bilia rotolasse fino a fermarsi in punti differenti a seconda del biliardo analizzato. Tra i parametri da lui rilevati era presente anche quello relativo all’umidità che risultava estremamente variabile da tavolo a tavolo. Contestava quindi la necessità di sottostare a tali regole con annessi dispendi economici, chiedendosi il perché di tali difformità.
Ecco quindi spiegate le ragioni delle differenze di corsa: tutto era da imputarsi non ad un lavoro mal eseguito oppure a regole insensate, quanto alla presenza di una infima variabile, l’umidità. Eh si … infima, considerata la difficoltà di tenerla costantemente sotto controllo e renderla omogenea all’interno di un dato spazio e nell’arco della giornata.
E proprio alla luce di tutto questo, la regolamentazione andrebbe certamente completata per tener meglio conto di questo fattore.
Considerazioni Finali.
In ultimo, mi addentro in una breve riflessione legata all’atteggiamento dei giocatori rispetto a questo argomento; infatti, come detto ad apertura di questo articolo, il tavolo da gioco è spesso indicato come il principale colpevole di una sconfitta. Pur comprendendo l’amarezza che possa provare un giocatore che non ha trovato il giusto feeling con il biliardo, non condivido questo diffuso pensiero.
Il gioco è questo: si disputa da sempre su tavoli all’interno di ambienti chiusi e soggetti al fattore umidità. Posto quindi come assunto che, prima di una manifestazione, i biliardi siano stati montati ( o manutenuti ) secondo regolamento, rientra certamente tra le capacità del giocatore quella di riconoscerne le condizioni ed adattarvisi. Tutto questo deve far parte delle conoscenze di un giocatore a partire dallo studio, dall’approfondimento e dalla propria esperienza maturata nel corso degli anni.
D’altro canto, nell’ottica di ridurre al minimo il peso di questa variabile occorrerebbe continuare a porre e porsi alcune domande; me ne vengono in mente alcune:
Sarà sbagliato lo strumento di misurazione? Saranno sbagliati i presupposti sui quali lo strumento è stato creato? Troppo larga è la forbice di tolleranza consentita dal regolamento? Troppo poche le misurazioni fatte durante lo svolgimento della manifestazione? E’ mai possibile ridurre la variabilità di questo parametro durante la gara? Oppure è mai possibile ridurre la variabilità di questo parametro durante la singola partita?
Ritengo che attraverso un’opera di concerto tra Associazione Giocatori ed organi Federali preposti, si potrebbero affrontare questi problemi in maniera costruttiva cercando giuste soluzioni.
Saluti.
Nella speranza di averti fornito una risposta soddisfacente ad uno dei quesiti che probabilmente anche tu ti sarai posto durante la vita da appassionato di biliardo, non mi resta che tornare al mio lavoro.
Se hai domande circa questo delicato argomento, non esitare a sottopormele; puoi farlo utilizzando lo spazio dei commenti che trovi poco più in basso; oppure puoi anche mandarmi un messaggio privato sfruttando la sezione contatti del Blog che trovi a questa pagina.
Prima di lasciar le pagine di questo spazio dedicato al mondo del biliardo, ti invito a condividere questo articolo sui tuoi Profili Social preferiti: è probabile che altri tuoi amici amanti di questa disciplina possano trovare utile questo argomento o altri contenuti all’interno di questo Blog.
Un saluto e … alla prossima!
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6 risposte
Commento esaustivo è preciso, voglio farle una domanda ha comprato un biliardo usato sotto al panno verde c’era un telo bianco a cosa serve se vuole mandarmi una risposta grazie infinitamente la mia mail rosario.cuomo@ymail.com grazie ancora
Buongiorno.
Onestamente non saprei. E’ la prima volta che mi capita di sentire qualcosa del genere. Che io sappia la consuetudine è quella di montare il panno direttamente a contatto con le lavagne avendo la cura di averle ripulite in maniera che non vi siano impurità. Mi spiace quindi non poterle essere d’aiuto. Se trattasi di professionisti del settore, proverei a chiedere direttamente a coloro che si sono occupati del montaggio. Certamente le sapranno dare una giustificazione di tale scelta. Un saluto e… alla prossima.
Dopo aver cambiato il Panno delle case sponde, non risponde più la mia numerazione, forse dovrò consumarle??
Buongiorno.
Dopo il cambio é abbastanza naturale che ci siano delle differenze che sono tanto maggiori quanto più consumate erano quelle sostituite. Deve certamente attendere per verificare che il nuovo materiale si riassesti. Provi comunque a segnalare questa anomalia a chi a provveduto a farle la manutenzione e senta cosa le dicono.
Un saluto e… alla prossima.
Complimenti per le info presenti nell’articolo. Avrei una domanda. Devo montare un panno da biliardo il quale ha un lato vellutato e l’altro no. Qual’é il lato di gioco? Scusate la domanda ma sono un neofita. Grazie
Buongiorno e grazie per i graditi complimenti. Per tentare di esserle d’aiuto dovrei poter vedere (almeno in foto). Onestamente non mi occupo di quello ma immagino alla mano potrei contattare il manutentore a cui mi appoggio in caso di necessità. Saluti.